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VII Edizione - 2002

Locandina VII Edizione - 2002 Festival delle Colline Torinesi

1/28 luglio 2002

1968: un anno speciale del secolo scorso. Morì Pino Pascali bruciando su una strada la sua giovane vita. A Gibellina un terremoto disastroso segnò la storia italiana. I primi spettacoli del Festival, di Rossotiziano e Pippo Delbono, sono dedicati a quel 1968. Solo una coincidenza?  Un archetipo culturale sempre più si allontana e diviene oggetto di “rappresentazione”. Riconosceremo l’identità perduta o ci sembrerà estranea come accade agli amici di Pour un oui ou pour un non?   Accetteremo d’essere altri da sé come Annie Wobbler, stranieri in una civiltà nuova come Dioniso nelle Baccanti, od Otello a Cipro?
Il teatro vive della sua discontinuità, di frammenti, di versioni, il povero Woyzeck di Alexis Forestier ce lo ricorda, qualche volta cerca di restituirci memorie.  E’ memoria perduta il Canto degli Alpini dispersi in Russia, il Viaggio di una parigina a Lhasa. Sono memorie quelle custodite nelle lettere dei Van Gogh e di D’Annunzio, i documenti polverosi di Lombroso. Erano vite o sogni le loro dice Van Gogh? O le follie di 295punto3? Ritrovare memorie vuol dire ritrovare anche la nostra infanzia?
Vuol dire ritrovare miti, ma, a volte, scoprirli diversi, crudelmente veri o mostruosi: anche le fiabe come Cenerentola o Pinocchio non sono più quelle o i giocattoli di Amleto, o certi film sbiaditi, certi Hitchock, certi radiogialli. Meglio non perderla la memoria, averla tenace come gli elefanti nel breve/lungo cammino della vita. Per scoprire che la vita è una domenica così nella Palermo senz’acqua o è la polverosa gipsoteca di un Giulio Cesare qualunque.

Sergio Ariotti

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