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lunedì 9 e martedì 10 giugno ore 21.00
Teatro Gobetti, Torino

THÉRÈSE ET ISABELLE

studio

di Violette Leduc
regia Valter Malosti

dal romanzo di Violette Leduc
tradotto da Adriano Spatola
con Isabella Ragonese
e Roberta Lanave
adattamento teatrale di Valter Malosti
suono G.u.p. Alcaro
luci Francesco Dell'Elba
coreografia Lara Guidetti
assistente alla regia Elena Serra
si ringrazia Carlo Jansiti 

produzione Teatro di Dioniso 
con il sostegno del Sistema Teatro Torino

Nel maggio del 1954 Simone de Beauvoir presentò a Gallimard, dove aveva un grande potere, il manoscritto di un' opera intitolata Ravages, cioè Devastazioni. Era il primo vero romanzo di una scrittrice né giovane né inserita nell'establishment letterario, la quarantasettenne Violette Leduc, amata da Cocteau e Genet, la quale aveva già dato alle stampe due romanzi brevi con un successo più di stima che di pubblico. Come i due precedenti e tutti quelli che seguiranno, anche questo libro incendia la propria materia autobiografica. In particolare all' inizio del romanzo si trovava un lungo capitolo, poi censurato, sulla reciproca iniziazione sessuale di due ragazzine in un collegio femminile, una passione erotica deflagrante che dura lo spazio di pochi giorni, esaltati e crudeli: una storia cruda e senza reticenze come quelle di Genet. La storia di piacere tutto al femminile della Leduc fu giudicata, diremmo oggi, sessualmente scorretta e suscitò lo sgomento dei suoi editori. Smembrata, riscritta, soprattutto castigata, la passione delle due collegiali avrebbe avuto una storia letteraria tormentata e mutila per quasi cinquant'anni, fino a quando cioè, nel Duemila, Gallimard è tornato sui suoi antichi passi tirando fuori la versione integrale di Thérèse et Isabelle: Thèrése non è nient'altro che il primo nome di battesimo di Violette Leduc, e l'autrice con grande tenerezza poetica e uno stile visionario e febbrile traduce in parole, come un funambolo, l'erotismo: "cerco di tradurre nella maniera più esatta... Le sensazioni dell'amore... Spero che questo non sembrerà più scandaloso delle riflessioni di Molly Bloom alla fine di Ulysse...".

Sorprende e incanta nelle due protagoniste femminili l'assenza di qualsiasi sentimento di colpa e l'estrema libertà di tono. L'omosessualità femminile qui non diventa nè dramma nè oggetto di rivendicazione. La passione delle due adolescenti è semplicemente messa in scena per mezzo di una scrittura vibrante, originale e audace. Dal romanzo viene presentato un primo studio in cui Thérèse / Violette rivive nella memoria (anche del corpo) e a distanza di tempo, l'incadescente scheggia autobiografica.

VALTER MALOSTI
Regista, attore e artista visivo, anima e direttore artistico della compagnia Teatro di Dioniso, conduce un lavoro sospeso tra tradizione e ricerca, alla scoperta di un teatro sensibile, dove l'emozione e il corpo dell'attore vogliono essere il punto focale del fare teatro, senza rinunciare ad una spiccata attenzione per le arti visive e la musica. Testi di drammaturgia contemporanea, spesso rappresentati per la prima volta in Italia, si alternano a messe in scena di classici rivisitati in un continuo e fecondo scambio tra l'ascolto del presente e la voce del mito. I suoi spettacoli teatrali realizzati in gran parte con la propria compagnia (ma anche per il Gruppo della Rocca, il Ctb, il Cabaret Voltaire, il Teatro Stabile di Torino, il Teatro Eliseo, Pontedera e altri) hanno raccolto numerosi premi della critica italiana e straniera. Tra gli ultimi lavori: Disco Pigs di Enda Walsh, Nietzsche/Ecce Homo, Shakespeare/Venere e Adone, Passio Laetitiae et Felicitatis da Giovanni Testori (premio Ubu a Laura Marinoni), Quattro Atti Profani di Antonio Tarantino (premio Ubu e dell'Associazione Nazionale Critici di Teatro alla regia), Poe/Concerto di tenebre da E.A.Poe, Il segno del chimico da Primo Levi, Molière/La scuola delle mogli, Corsia degli incurabili di Patrizia Valduga, Senso da Camillo Boito, Signorina Giulia di Strindberg con protagonista Valeria Solarino, di cui è stata realizzata una versione filmica in 3d, primo esperimento del genere della Rai. Tra il 2012 e il 2013 Malosti ha dato vita ad un cantiere shakespeariano sul poemetto Lo stupro di Lucrezia (premio Ubu 2013 ad Alice Spisa come nuova attrice under 30) e Amleto. Sempre del 2013 è una creazione di teatro musicale in collaborazione con Carlo Boccadoro tratta dal poema Clarel di Melville vincitore del bando I Teatri del Sacro. Recentissimo (gennaio 2014) il debutto e la tournée (anche a Monaco di Baviera e Ginevra) di Quartett di Heiner Müller prodotto dal Teatro Stabile di Torino.
In campo musicale ha diretto opere di Nyman (The man who mistook his wife for a hat), Tutino (Federico II), Glass (The sound of a voice), Corghi (Pia?¿) e Cage (Europera 5). Nel 2006 ha messo in scena per il Teatro Regio di Torino Le nozze di Figaro di Mozart.
Ha al suo attivo diverse regie radiofoniche per Radio3 Rai, ultima in ordine di tempo M. Butterfly di David Henry Hwang. Come attore Malosti ha lavorato in numerosi spettacoli di Luca Ronconi. Nel 2010 è stato protagonista del Manfred di Schumann/Byron per la regia di Andrea De Rosa e la direzione d'orchestra di Gianadrea Noseda in un progetto del Teatro Regio di Torino con il Teatro Stabile di Torino. Nel cinema ha lavorato, tra gli altri, con Mimmo Calopresti, Franco Battiato e Mario Martone. Con il maestro Corghi ha collaborato per diversi anni al corso di composizione dell'Accademia Chigiana di Siena. Dal 2010 dirige la Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino, dove sta sviluppando un progetto internazionale.

Malosti è per la nona volta al Festival, dopo Un sogno di una notte di mezza estate -1996, Hamlet/Frammenti -1997, Storia di Doro -1998, Baccanti - 2002, Nietzsche Ecce Homo - 2006, Passio Laetitiae et Felicitatis - 2008, Poe/Concerto di tenebre - 2009, Corsia degli incurabili - 2010.

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