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9 luglio
PAVAROLO Villa Enrichetta

CARNEZZERIA

Dramma in un atto

di Emma Dante
regia Emma Dante

con Gaetano Bruno, Sabino Civilleri,
Enzo Di Michele, Manuela Lo Sicco

musiche e canto Davide Enia
idea Emma Dante

produzione CRT Centro di Ricerca per il Teatro, Sud Costa Occidentale

Ho visto nelle facce della gente occhi di lucertola, seminascosti dalle palpebre. Occhi di cavallo, iniettati di sangue. E occhi di mucca, luminosi e bagnati, con una struggente dolcezza interiore.
Erano uomini strappati a se stessi, scannati da una vita insulsa. Animali impauriti e pericolosi che, con la propria profonda capacità di partecipare alla sofferenza, andavano perdendo col tempo ogni parentela umana.
Carnezzeria è la storia di una di queste famiglie di carne da macello. Con i suoi legami morbosi, con le sue fughe isteriche e paralizzanti, con la sua aria ristagnata di odore di fumo.
Il clima è di festa. Apparentemente gioioso, ma con un pericolo imminente: bellezza e perdita sono tutt’uno.
In uno spazio vuoto che li contiene come una gabbia sono confinati tre fratelli e una sorella. Ognuno di loro è un personaggio che nella movenza delle ciglia, nella postura del corpo, nel ritmo della voce possiede in sé tutta la bestia che lo ha partorito.
Carnezzeria è la cerimonia messa in scena per assolvere una donna dal peccato: pulire la macchia. Riparare il guasto. Togliere il disonore al figlio bastardo.
Nina, detta “a tinta”, sposa bambina, è vestita di bianco, ma il suo abito precede l’occhio che lo vede: è incinta. Il suo cuore è perso dentro un corpo enorme, deformato dal dolore e dal peccato. Nina porta il segno. È infetta, marchiata. La pancia gonfia è il punto intorno al quale si compie il suo destino, sul quale si accaniscono, con la rabbia dei perdenti, i tre fratelli incapaci di comprendere.
L’unica legge possibile è: “Guardateci con rispetto” – e con rispetto vuol dire “guardateci di nuovo senza abbassare lo sguardo”.
La loro esistenza sta nella loro apparenza. Sesso, corpo, territorio, proprietà, lotta e appartenenza sono gli unici moventi che generano, attraverso una terribile bestialità, tutta la loro natura di zanne e artigli.
Come volgersi verso il loro mondo di bestie? Come entrare dentro la testa di un cane bastonato senza prendersi il contagio della sua rabbia? Come entrare nei piccoli bisbigli di un topo di fogna e ascoltare in silenzio, per non interferire con gli accadimenti? Come entrare dentro il maiale e vedere nel fango le cose come le vede lui?
Tre fratelli e una sorella aspettano che il rito si compia. Per cancellare un insopportabile fetore di sporcizia.
Il matrimonio è pronto: il prete, la chiesa, le fedi, il musicista, il rinfresco, i fiori, il figlio di buttana…
Emma Dante

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