Scheda Spettacolo

KOLIK

venerdì 15 ore 21, sabato 16 ore 19

Cavallerizza Reale, Torino

Prima nazionale

KOLIK

Diphtong Cie

Un'infinita serie di bicchieri bevuti alla disperata ricerca di se stessi e del proprio ruolo nel mondo. Un faccia a faccia prima della fine annunciata.

di Rainald Goetz
regia Hubert Colas

traduzione dal tedesco Olivier Cadiot e Christine Seghezzi
agente teatrale del testo francese Arche Éditeur
scenografia Hubert Colas
con
Thierry Raynaud
assistente alla regia
Sophie Nardone
video
Patrick Laffont
direzione tecnica e suono
Frédéric Viénot
luci
Stéphane Salmon
regia video
Cyril Méroni

produzione Diphtong Cie
coproduzione
Comédie de Reims, Centre Dramatique National, Théâtre Garonne - Toulouse, Centre Pompidou - Metz, Théâtre des Salins - Scène Nationale à Martigues
con il sostegno di
CENTQUATRE, actOral - festival international des arts et des écritures contemporaines e montévidéo
créations contemporaines, théâtre, musique, écriture
testo italiano sottotitoli Julie Faure per il Festival delle Colline Torinesi

nell'ambito di Face à face - Parole di Francia per scene d'Italia
spettacolo del progetto Carta Bianca

durata 1h 10' - versione originale sottotitolata

Kolik costituisce la terza parte della trilogia Guerra di Rainald Goetz.  Mette in campo l'individuo di fronte a se stesso nel momento della morte. Al centro della scena il protagonista beve e mentre beve svuota la sua mente da tutto ciò che la ingombra in una logorrea ininterrotta. Diciassette capitoli e altrettanti temi che lo ossessionano (compresi la scienza e la musica). L'attore-narratore parla, parla, fino a evocare finalmente la morte... Momento fondamentale è quando si interroga sulla democrazia a partire dalle situazioni limite con le quali essa si scontra. Lo spettatore assiste impotente quindi alle riflessioni su "stato di emergenza", "regime di terrore", "totalitarismo" e alle spietate giustificazioni che questi concetti chiamano in causa. Attraverso la radicalità "politico-soggettiva" dei suoi testi Goetz sembra voler indagare gli echi della storia nella struttura mentale dell'uomo. E fa scoprire anche spunti di una rigenerazione possibile a cui pochi possono accedere.
Che cos'è questa società Che di crisi in crisi produce delle piccole rivoluzioni soffocate Che cosa mi avvicina a te Che mi allontana da me stesso... Kolik è questo bisogno insaziabile Seppellito quanto più possibile al fondo dell'essere Che ci intima di apparire a noi stessi Ora e per l'eternità Di là da ogni apparenza e da ogni obbligo sociale... Kolik è la lotta dello spirito contro i veleni che entrano nella nostra carne di fronte ai desideri E' la possibile e folgorante realizzazione di un testo che richiama alla confessione senza religione... E' consolidare la forza delle parole per essere colpiti dalla musica Una musica astratta che ci tocca nel profondo La capacità finalmente ritrovata nell'accettazione dell' ignoranza come fondamento della nostra comprensione di fronte a ciò che ci circonda. Hubert Colas

RAINALD GOETZ
Rainald Goetz, medico, storico e drammaturgo, è nato a Monaco nel 1954. Il suo primo romanzo edito nel  1983 è Irre. Goetz diventa subito dopo un autore di culto della sinistra. Sempre nell'83 durante la cerimonia del Premio Bachmann a Klagenfurt e nel corso di una sua lettura si ferisce con un rasoio e termina la performance coperto di sangue. Goetz, soprattutto per il radicalismo dei suoi scritti, è uno degli autori tedeschi considerati più innovativi. Nell'86 proibisce le rappresentazioni della sua trilogia drammatica Krieg per protestare contro le accuse di estremismo che gli sono rivolte. Nell'88 firma i romanzi Kontrolliert e Hirn; successivamente, tra il '92 e il '93, il trittico Festung. Nel '98 crea il testo teatrale Jeff Koons e il romanzo Eines Jahres, oltre a gestire un noto blog su internet Abfall für alle. Nel '99 pubblica Celebration, elogio della vita notturna, della musica tecno, dell'ecstasy. Nel 2001 la raccolta di poesie Jahrzehnt der schönen frauen. Ha collaborato con i musicisti Oliver Lieb et Stevie Be-Zet e con il Dj Westbam.

HUBERT COLAS

Autore, regista e scenografo. Con la compagnia Diphtong, fondata nel 1988, mette in scena alcuni suoi testi (Temporairement épuiséNomades, La Brûlure, La croix des oiseaux, sans faim... pubblicati da Actes Sud Papiers). Proprio a partire da Temporairement épuisé si impone, oltre che come regista come un autore importante della sua generazione.

Dal 1998 lavora su altri autori: Witold Gombrowicz (Mariage), Christine Angot (Nouvelle Vague, La fin de l'amour), Sarah Kane (Purifiés, 4.48 Psychose), Martin Crimp (Face au Mur, Avis aux femmes d'Irak), Sonia Chiambretto (CHTO Trilogie), Rainald Goetz (Jeff Koons). Nel 2005 traduce e mette in scena Hamlet di Shakespeare al Théâtre National de Marseille, spettacolo presentato poi al 59° Festival d'Avignon.

Nel gennaio 2001 fonda a Marsiglia Montévidéo, centro di creazione dedicato alle scritture contemporanee, spazio aperto agli incroci tra le diverse discipline artistiche. Nel 2002 inventa actOral, festival internazionale che ogni anno presenta autori che si dedicano al teatro, al romanzo, alla poesia, alla saggistica e che esplorano nuove forme di scrittura per la scena. Nel 2007 diventa artista associato al Théâtre National de La Colline di Parigi, dove presenta nel marzo 2008 la sua creazione sans faim & sans faim... (2), di cui è autore, e novembre dello stesso anno Face au Mur di Martin Crimp.

Nella stagione 2009-2010, è artista associato al Lieu Unique di Nantes; nell'estate 2009 mette in scena il suo testo Le Livre d'Or de Jan in anteprima assoluta alla XIV edizione del Festival delle Colline Torinesi (al termine di una residenza creativa) e alla 63a edizione del Festival d'Avignon. Nel novembre 2009 dirige al Théâtre de la Cité Internationale di Parigi,12 Soeurs slovaques, ultimo capitolo della trilogia CHTO di Sonia Chiambretto.
Nel 2011 mette in scena Kolik di Rainald Goetz al Centre Pompidou di Metz e il 12 gennaio 2012 il suo ultimo testo Stop ou tout est bruit pour qui a peur al Théâtre de Genevilliers a Parigi.

Hubert Colas torna al Festival per la terza volta, dopo aver presentato nel 2008 Mon képi blanc di Sonia Chiambretto e nel 2009 Le Livre d'Or de Jan, coprodotto dal Festival.

Menu secondario